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Mi appari nel grigio di un ricordo,

come petalo di geranio gualcito,

slabbrato l’azzurro, nel pianto

di una farfalla affissa

a una calendula sfiorita

o forse falena smarrita

nel giardino dell’ombra, ingiallita

tra inconcludenti mieli sfiniti.

 

Posso celebrare solo ciò che è vivo

e in mezzo a questi spenti crisantemi

e auree cornici mangiate dal tarlo,

in danza sublime elevarmi, a dirotto

dai passi degli amori perduti,

 

tra quei verbi così poco usati

che screzian l’ali alle farfalle

e repentino prevale l’assalto

o è il morire,

non so.

 Salvatore Pizzo - 21/09/2021 03:37:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

La trovo molto musicale ed elegante oltre che bella. E, oserei aggiungere: stranita e straniante. Già dall’incipit, in quel"Mi appari nel grigio di un ricordo," si fa premessa di un qualcosa di sfumato che procede per metafore che si risolvono nella sterilità di"...tra inconcludenti mieli sfiniti."


Ma anche la strofa di mezzo colpisce:

"Posso celebrare solo ciò che è vivo

e in mezzo a questi spenti crisantemi

e auree cornici mangiate dal tarlo,

in danza sublime elevarmi, a dirotto

dai passi degli amori perduti,"

Con l’ammissione dell’impossibilità di tributare una qualsiasi valenza positiva a ciò che ritorna in veste di passato stranito e straniante.


Bellissima la chiusa in quel:

"tra quei verbi così poco usati

che screzian l’ali alle farfalle

e repentino prevale l’assalto

o è il morire,

non so."

Un saluto che è più ancora un abbraccio

 Vincenzo Corsaro - 17/09/2021 21:39:00 [ leggi altri commenti di Vincenzo Corsaro » ]

Affacciato sul balcone della vita [...]
improvviso arriva quell’attimo
in cui i ricordi mi travolgono
e in me tutto grida [...]
mentre accarezzo quella solitaria lacrima
in cui è racchiusa tutta la mia disperata solitudine....
Chiudo gli occhi,
sospiro,
e lascio che sia...

A volte si è vittime di assalti di sgraditi ricordi che contaminano la nostra esistenza facendoci precipitare in un mondo da cui non vediamo l’ora di evadere, di allontanarci il più lontano possibile. Forse a volte sarebbe meglio accettarli e poi una volta trascesi, lasciarli andare. Ma non sempre ci si riesce e ne so qualcosa, ma probabilmente è l’unico modo per non venir sopraffatti. Molto sentiti questi tuoi versi, se non ho sbagliato a interpretarli. Un carissimo saluto e una buona serata :)

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